alfredo santella




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Abito il tempo più che lo spazio, per me un territorio vale l’altro ed il sociale mi garba poco se non interagisce con la bellezza dei giorni speciali. In Sudamerica il raggio verde non inganna sulla qualità delle persone. Julio Verne ha ragione.

GIORNATA PARTICOLARE semplicemente guardando dalla finestra e avere la sensazione di lavorare a qualcosa di stupefacente.

Una volta l’anno nel quartiere di Piask a Varsavia c’e’ una festa in cui i ricchi si fanno coscienziosamente svuotare il portafoglio dai ladri di quell’antico e famoso quartiere della città.

Particolare fu il giorno in cui marinai la scuola per la prima volta infilandomi in una sala da biliardo. Mi batterono le tempie per tutto il tempo, poi, reiterandomi cominciai ad annoiarmi inverosimilmente e a ripreferire la scuola.

Nonostante l’eccezionalità dell’evento Il giorno della prima comunione, inv...
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"Complimenti per le sue opere!" ho esclamato, la prima volta che ho guardato incuriosita i bei dipinti di Alfredo Santella. "Mi ricorda Andy e tutte le volte che l’ho ammirato", ho aggiunto. L’arte di Alfredo Santella è l’arte del sublime che apre le porte verso uno spazio cosmico speziato dalla sua essenza di pittore e di persona. Ho voluto iniziare a parlare di Alfredo Santella non con il solito comune denominatore di un curriculum vitae che sa già di scontato, ma con il ricordo di Andy Warhol e lo sguardo rivolto alle opere di Alfredo Santella. Nella nostra intervista Alfredo Santella ha dichiarato: "Grazie per la premura e per come ha evidentemente ha apprezzato le mie opere fino alla commozione, non parlo di lacrimare ovviamente ma di interazione tra ciò che lei ha sentito e ciò che io sono stato capace di offrire ai suoi sensi. Evito di ripetermi ad oltranza solo per essere riconoscibile…cerco di esserlo anche swingando fra le Arti, i linguaggi e gli stili, figli di essi, cercando un naufragio in ogni mare. Per questo amo dire che: ’Suono con gli occhi e dipingo con le orecchie, la voce del mio nomade cervello  che canta in bit & bic...scrivo con la voce, parlo con la penna e…".  Ho voluto lasciare parlare l’autore perchè è interessante scoprire la sua arte anche attraverso il suo dire originale.  Di Wharol mi piace proprio la sua eterogeneità’ più che il suo mero lavoro…e mi piace che al contrario di me è stato un grande amministratore e venditore di se stesso. Ognuno per la sua strada per il resto. Adoro il silenzio della metafisica ma anche il chiasso delle osterie e lo trasporto nell’olio, nelle gouache,  nelle delizie dello scarto umano o in quelle  impalpabili del dipingere digitale. La musica e il performare ( più raramente per quanto mi riguarda) non sono soltanto un accompagno al mio lavoro di pittore ma nascono e si nutrono a vicenda di un sentire multimediale, anche se la pittura sembra essere ciò che meglio mi rappresenta. In fondo e’ possibile essere multimediali anche cantando una canzone mentre disegniamo con una matita. Sono un pittore, sono stato un viaggiatore, e tuttora lo sono, amo l’incontro con le cose e il caso che le fa incontrare. Alfredo Santella nasce a Sulmona (AQ) patria del grande poeta latino Ovidio. Nipote di un orafo, suo omonimo, anche lui lavora per dieci anni nella azienda di famiglia come ultimo scalpitante sigillo di una lunga stirpe.  Dedito alla pittura interrompe gli studi di medicina. Dopo vita e studi irregolari a Roma, L’Aquila e Parigi, numerosi viaggi lo portano attraverso l’Europa, i Balcani, il Nordafrica, la Turchia, l’India, il Sudamerica, la Svizzera, gli USA.  Su consiglio del Prof. Giulio Carlo Argan nel 1991 aderisce alla Accademia di S.Giacomo a Roma e frequenta il corso di pittura del Prof. Luigi Massimo Bruno. In seguito trova dimora a Calcata (VT) roccaforte medievale in terra Etrusca nei dintorni di Roma, dove risiede una notevole comunita’di artisti e viaggiatori di tutto il mondo. Dal 1996 al 2001 risiede a Oaxaca, nel Sud del Messico, vibrante e importante incrocio tra antichi mondi e moderne prospettive. Ancora oggi continua a esprimere il suo linguaggio spaziando dalle tecniche pittoriche, al riciclo artistico di rifiuti, e alla grafica tradizionale e virtuale. In questi ultimi anni il suo interesse sfocia nel mondo del suono e della loro interazione con le immagini, e la musica in circostanze da lui composte nell’ambito del Flarry Meta Project in costante relazione con il suo essere pittore.  Il video ’Oltre il colore:  Appunti di un viaggiatore’ è stato girato nel suo atelier tra i monti dell’Abruzzo nel 2004 dal regista RAI Claudio Del Signore, testimonial dei momenti piu caratteristici del lavoro creativo e del suo essere artista anche attraverso gli interventi sonori tratti da Looking Music del 2003 sempre a cura dell’artista.  Attualmente vive e lavora tra Roma e a Torre dei Nolfi (AQ).
 
Sabrina Carbone, baronessa di Merina. Giornalista e social operator
Tolentino, MC - 2013

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La nascita del gruppo artistico Ethnè è il frutto non solo di un legame ancestrale con la valle peligna, da cui il nome derivante dal greco èthnos, ovvero “popolo”,“membri della stessa stirpe”, ma anche di uno scambio di energie che ha permesso l’integrazione perfetta tra i lavori di Loreta Almonte, Nunzio Di Placido, Simona Lo
Criti, Emidio Mastrangioli, Serenella Polidoro, Alfredo Santella.
Quest’ultimo ha fatto da collante con la sua M.A.I.A. (Manipolazione Artistica dell’Immon-
dezza Astratta) tra le ricerche maggiormente asservite ai valori estetici formali degli altri
componenti del gruppo, riportando all’interno del comune progetto artistico la polima-
tericità sperimentata nei viaggi in tutto il mondo e in particolar
modo in Messico, dove
l’artista ha vissuto per sei anni.
Santella accosta con disinvoltura la carta al cemento, l’escremento al legno, la terra alla
carcassa animale, così come avvicina l’arte tradizionale a quella digitale con vivo deside-
rio di abbracciare un vero e proprio linguaggio universale. È lui stesso a presentarsi come
“un viaggiatore tra i mille linguaggi, instancabile sperimentatore, visitatore di periferie fisiche e mentali sempre sull’orlo dell’abissale fallire”, laddove il fallimento è costantemente
ingannato da un piglio genialoide, che rende l’autore interessante in tutti i suoi esercizi di stile. Si impara a leggere con occhi nuovi perfino la “digigrafia”, ovvero l’opera realizzata in ambiente virtuale
con software specifici e riprodotta su carta dopo l’intervento digitale: convince la sua maniera di democratizzare l’arte contemporanea, così come di sottoscrivere una sorta di manifesto della tolleranza tecnica.
Una certa aria di anarchia.
 
Prof. Chiara Strozzieri
Sulmona (AQ) - 2013

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Alfredo Santella è un pittore, scultore e musicista. Nelle sue opere presenta una straordinaria varietà di segni ed una notevole  versatilità nella composizione, passando attraverso spessori vertiginosi creati da cumuli di materia (nell’Arte M.A.I.A, Manipolazione Artistica d’Immondizia Astratta) fino alla totale assenza della terza dimensione (nelle Stampe d’autore).
L’artista non prende su di sé tutto il merito dell’atto creativo, ma ne condivide l’azione con una Natura che ama profondamente. Questo amore lo porta a prediligere, per la composizione dei suoi lavori più imponenti, elementi semplici e talvolta organici considerati pieni di cariche energetiche. Tutte le sue opere, quelle pittoriche in particolare, possono essere lette come emblemi di un percorso quotidiano, in cui l’artista è uomo e sciamano, discepolo e maestro, ma sempre figlio “politico” della società.
L’attenzione per le vicende umane emerge con forza nell’opera “Kaddish” in cui è  esplicito  il riferimento alla SHOAH. Siamo di fronte ad una tela-monumento ricoperta da vecchie scarpe. Guardandola si sente risuonare lo scalpiccio dei passi dei deportati nei campi di sterminio.
L’evocazione di suoni è una costante nelle opere di Santella:  fra i suoi quadri (“La Sierra a Sola de Vega”) è facile riuscire a sentire musici girovaghi che accordano strumenti percorrendo strade messicane simili a colline di Venere, vie di olio pettinato, le cui curve sono strette ed accoglienti come cavità femminili.
Siamo dunque di fronte ad un vero e proprio fantasista, delizioso ed intelligente arrangiatore di segni multiforma.
 
Elisa Calo' per Strafoglio
Roma - 2011

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